La Spezia
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CINQUE TERRE o LA SPEZIA City ?

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Con le navi da crociera in città e il grande successo

internazionale  delle Cinque Terre,

 

cresce il numero dei turisti che si trovano alla Spezia come in un passaggio da interpretare. Meglio raggiungere velocemente la stazione per prendere il treno verso le Cinque Terre o lasciarsi sorprendere dalla città?

A volte un po’ dispersi tra i nomi delle vie e il traffico, sono sempre di più i turisti che attraversando la città di passaggio decidono e dedicare un po’ di tempo alla sua scoperta, lasciarsi rapire dal richiamo delle vie del centro e dal suo contrasto tra le architetture contemporanee e i palazzi liberty, o avventurarsi sui suoi colli per comprenderla dall’alto.

Nell’applicazione di Cinque Terre & Beyond si trova un itinerario per visitare La Spezia in un giorno, consultabile anche off-line e on the road.

Si può anche scegliere di fare uno dei percorsi di trekking cittadino con una guida esperta della città.

Di seguito una mappa Google del centro della Spezia commentata e un breve riassunto dell’itinerario tra le 10 cose da vedere a Spezia a nostro parere più significative per chi sceglie di muoversi in autonomia. L’elenco non è esaustivo, ma descrive un possibile percorso dal quale attingere a seconda del tempo a disposizione. Nella mappa vengono indicate anche altri punti di interesse e di riferimento non descritti in questo articolo ma in altre parti del sito e dell’applicazione.

 

 

    1 )  Bianchissimo e moderno, il Ponte di Revel

 

 attira da subito lo sguardo di chi arriva dal mare o di chi cammina sul lungomare cittadino. Suggestivo da visitare anche in notturna, per soffermarsi a guardare le luci della città e fotografare i giochi del bianco del ponte stagliato sul mare scuro. Costruito nel 2014, è un ponte levatoio dal concept contemporaneo e interessante, che unisce il  porto turistico, ricco di ristoranti e locali, al centro storico della città attraverso i giardini pubblici.

 

   2 )  Monumento   a  Garibaldi a  cavallo

 

Con una grande varietà botanica, architetture e sculture di epoca liberty, i viali e gli slarghi dei giardini pubblici di Spezia, anche se non sempre ben conservati (sono al centro di un possibile intervento di riqualificazione), offrono la possibilità di una piacevole passeggiata nel verde tra il lungomare e il centro della città, e alcuni spunti artistici e storici per conoscere la sua storia, come la statua di Garibaldi a cavallo. 

   3 ) Via del Prione, il Carugio Drito

 

Via Prione attraversa il centro della Spezia

Probabilmente la via più antica del centro di Spezia, Via del Prione è oggi il centro del passeggio e dello shopping della città. Vi si trovano bar, caffè, negozi di moda e unacaratteristica vivacità (si racconta che il compositore tedesco Richard Wagner, ospite in una locanda di Via del Prione, si sia ispirato al vociare mattutino che proveniva dalla strada per il crescendo iniziale dell’ouverture dell’Oro del Reno). Il nome della Via significa probabilmente“grande pietra”, dal genovese pria, a ricordo della pietra da cui forse nel ‘400 i messi leggevano i decreti della Repubblica genovese; tuttavia per gli spezzini la Via si chiamava il Carugio Drito, non perché fosse dritto ma perché era la via principale, quella su cui si trovavano le attività commerciali. Su Via Prione si affaccia il Teatro Civico, il Museo Lia, e con alcune brevi “digressioni” attraverso i vicoli della città si possono vedere Piazza Sant’Agostino, con il palazzo ottocentesco della Contessa Oldoini, la chiesa barocca di San Giovanni e Agostino e la chiesa di Santa Maria Assunta, un tempo cattedrale della città.

   4 )    Santa Maria Assunta, nel cuore storico

Santa Maria Assunta, antica cattedrale ed Abbazia di Spezia

Attraverso Via Magenta, sulla quale si affaccia la storica pizzeria La Pia (ottima per uno spuntino a base di Farinata) oppure Via Biassa, vicolo antichissimo nel quale si trova un resto di Palazzo Cenere, un tempo municipio cittadino, si arriva a Piazza Beverini. Sulla Piazza, la Chiesa di Santa Maria Assunta si impone con la sua grande facciata in marmo bianco e nero. Ci troviamo nel nucleo più antico della città, dove un tempo, tra le mura del Castello e le porte di accesso che lo circondavano si svolgevano tutte le sue attività economiche e sociali. Oggi non rimane molto di quelle strutture storiche, pressoché completamente distrutte dai bombardamenti del 1944. Anche la Chiesa di Santa Maria è legata indissolubilmente alle origini della storia di Spezia, di cui fu abbazia e cattedrale. Venne distrutta diverse volte e anche nell’ultima guerra subì gravi danni ma dopo un attento restauro, anche se oggi non è più la cattedrale, conserva al suo interno testimonianze importanti della storia cittadina, in quanto in essa confluirono nel XIX secolo opere d’arte provenienti dalle chiese spezzinedistrutte per fare spazio alla “nuova città” industriale, tra cui opere della scuola genovese e di Sarzana del XVII secolo e una terracotta di Andrea della Robbia.

  5 )     Il Mercato: km 0 e pesce fresco

Il Mercato di prodotti locali alla Spezia

Percorrendo Corso Cavour, viale centrale del passeggio spezzino costruito in epoca napoleonica, ricco di negozi e caffé, si arriva al Mercato di Piazza Cavour. La struttura architettonica è stata recentemente ristrutturata ed è fonte di rammarico per molti spezzini, che ritengono non sia stata conservato il fascino dell’antica struttura in ferro battuto. Ma il mercato mantiene la caratteristica vivacità che lo contraddistingue e soprattutto i prodotti più tipici del territorio “a km 0“, perché molti dei venditori che attirano l’attenzione degli avventori coltivano le terre nel territorio spezzino. Un ampio settore del mercato è dedicato al pesce freschissimo pescato nel nostro mare. Se ci si trova al mercato all’ora del pranzo, come da tradizione, ci si può soffermare per mangiare una tipica Mesciua nell’antica Trattoria dell’Inferno, un seminterrato nel quale si preparano le più tipiche ricette spezzine.

 6 )    Le opere d’arte del Museo Lia

Il Museo Lia si trova nell’edificio dell’antico ospedale della Spezia

Ritornando da Corso Cavour alla parallela Via Prione, si può scegliere di fare visita al Museo Lia, che ospita opere d’arte italiane dal XIII al XVIII secolo raccolte dal collezionista spezzino Amedeo Lia e ospitati in quello che un tempo era l’antico ospedale di Spezia. Tra gli autori più noti rappresentati al museo si trovano TintorettoTiziano, il Canaletto. Questo è solo un esempio dei Musei che possono essere visitati in città: poco distante da questo percorso si trova anche l’interessante Museo Navale.

  7)    Le Scalinate di Spezia, decori liberty urbani

Le scale della Spezia hanno strutture particolari

Un modo interessante per conoscere la città è perlustrare le sue scalinate, che uniscono la parte inferiore della città, sul livello del mare, ai suoi “colli“. Certo, per raggiungere Via XXVII Marzo, dalla quale si apre una bella prospettiva sulla città e il suo mare, si può anche prendere l’ascensore (situato in Via Prione all’altezza di Via Biassa e la Chiesa di Santa Maria) e fare molta meno fatica, ma scegliere di arrampicarsi su una delle scalinate urbane permette di apprezzare alcuni dettagli in stile liberty delle scalinate stesse e dei palazzi che vi si affacciano. Una delle scale più belle della città è la scalinata Cernaia, attualmente al centro di un intervento di recupero ma ugualmente percorribile.

 

  8 )   Castello di San Giorgio, la fortezza con vista sul mare

Il Castello di San Giorgio, antica fortezza della Spezia

Una volta arrivati al piano alto della città con la scalinata o con l’ascensore, non si deve perdere un’occhiata almeno dall’esterno al Castello di San Giorgio, antica fortezza di protezione della città, che conobbe il suo periodo più florido durante il breve dominio della città di Nicolò Fieschi. Il Castello ospita oggi il museo archeologico Ubaldo Formentini, con testimonianze dalla preistoria fino al Medioevo, comprese Statue Stele del IV Millennio a.C. Il Castello offre anche una stupenda prospettiva dall’alto sulla città.

  9 )    Piazza Verdi, day and night futuristico

Gli archi nel centro di Piazza Verdi by night

Tornando in Via Prione con l’ascensore, che si trova proprio all’altezza del Castello di San giorgio, oppure scendendo dalla Scalinata San Giorgio che vi arriva più direttamente, si raggiunge dopo pochi passi Piazza Verdi. La piazza è stata al centro di un recente e molto controverso intervento di recupero, e oggi si presenta, dopo anni di degrado, con un aspetto del tutto nuovo che gli spezzini osservano un po’ perplessi discutendo ancora con animosità. La piazza è stata progettata dall’archietetto francese Daniel Buren, che ha inserito nuovi elementi architettonici, archi squadrati e totem colorati, che si ergono nel centro della piazza e disegnano linee perpendicolari sulle vie prospicenti. La piazza presenta alcuni scorci suggestivi, anche in notturna. Su Piazza Verdi si affaccia il Palazzo delle Poste, progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni, tra i maggiori progettisti di edilizia pubblica del ventennio fascista. Al suo interno sono conservati gli imponenti mosaici futuristi di Fillia e Prampolini, a testimonianza di un importante movimento artistico che ebbe vita negli anni ’30 in città. I mosaici non sono purtroppo sempre visitabili (si consiglia comunque di provare a chiedere all’interno dell’ufficio delle Poste).

 10 )    La Cattedrale e Piazza Europa, la città contemporanea

La Cattedrale di Piazza Verdi vista dall’estremità di Piazza Europa

Poco lontano da Piazza Verdi, percorrendo Via Veneto si trova il complesso architettonico di Piazza Europa e la Cattedrale. Costruite dove un tempo si trovava un “montetto” (così chiamato dagli spezzini), poi spianato per fare spazio allo sviluppo di una nuova direttiva cittadina verso est, anche queste architetture contemporanee non sono sempre ben viste. La nuova Cattedrale di Cristo Re è un’imponente struttura che domina dall’alto sulla piazza, che potrebbe anche non notarsi camminando sotto i portici. È necessario salire una breve scala che porta all’edificio per visitare la chiesa ed apprezzarne l’interno con l’inconsueta, un po’ spaesante pianta circolare e l‘altare centrale. Per apprezzarne la forma e la grandezza, è necessario invece attraversare lo spazio di Piazza Europa davanti al Palazzo Comunale.

Palio Del Golfo   Competizione sportiva  marinara  delle  Contrade  della Città  di  La Spezia .

 

 

 

 

 

 

 

 

IL PALIO E LA DISFIDA

Il “Palio del Golfo” della Spezia,  che si svolge ogni anno la prima domenica d’agosto nelle acque antistanti la passeggiata a mare della città della Spezia,  è, principalmente, una gara remiera tra 13 imbarcazioni “tipo palio”, scafi simili al gozzo nazionale ma realizzate a mano da artigiani locali  con caratteristiche uniche che le rendono più agili e veloci.

il palio e la disfida

Il “Palio del Golfo” affonda le sue radici nella cultura marinara della gente del Golfo. Il Palio nasce, probabilmente da estemporanee sfide tra equipaggi di barche da lavoro cariche di pesce o dell’antico “oro nero” del Golfo della Spezia: i mitili o “muscoli” come sono meglio conosciuti in tutto l’arco del Golfo. Sfide importanti in quanto la vittoria non era allora una vittoria sportiva ma poteva permettere la priorità di scarico in banchina del pescato o del prodotto trasportato, aumentando quindi la possibilità di guadagno o consentendo comunque di godere con un poco d’anticipo del meritato riposo, e, ancora oggi, è vissuta con passione da tutti i cittadini e in particolare dagli abitanti delle Borgate – moderni quartieri o rinomati Paesi – che si affacciano sul mare: Porto VenereLe GrazieFezzanoCadimareMarolaCRDD (Circolo ricreativo dipendenti difesa), CanalettoFossamastraMuggianoSan TerenzoVenere AzzurraLerici e Tellaro.

Con il loro lavoro volontario, ogni anno, le 13 Borgate e il loro Comitato organizzano l’evento fin nei minimi particolari: la “Sfilata tradizionale” del venerdì, vissuta già con un sano spirito competitivo, la “Pesa delle Barche” del sabato (tipiche imbarcazioni, frutto del sapiente lavoro dei maestri d’ascia locali) e le gare della domenica che vedono impegnati gli equipaggi di tre diverse categorie, FemminileSenior Junior.

Da alcuni anni, inoltre, il Palio è l’occasione per organizzare diversi eventi “collaterali”, che permettono ai moltissimi visitatori e turisti di conoscere ed incontrare le realtà produttive e attrattive del nostro territorio.
La Provincia della Spezia è famosa in tutto il mondo per la bellezza del suo territorio, visitato ogni anno da milioni di turisti. Un patrimonio riconosciuto e “certificato”: Portovenere e le 5 Terre (frequentate nel 2006 da oltre due milioni di turisti, secondo i dati dell’ Azienda di Promozione Turistica) si fregiano del riconoscimento dell’Unesco tanto da essere considerati Patrimonio dell’Umanità. Ma non meno famose e visitate sono le altre “perle” del GolfoLericiTellaroSan Terenzo.
 
Una vocazione turistica rafforzata, inoltre, dall’importante ruolo che La Spezia sta assumendo come approdo delle navi da crociera. Questa attività è in grado di spostare e gestire un considerevole flusso di turisti, provenienti da diversi Paesi.
 
E’ doveroso ricordare che il Palio del Golfo, da quando si svolge, è sempre stato supportato e incoraggiato dagli Enti Locali dei tre Comuni coinvolti – La SpeziaLerici e Portovenere – dalle Istituzioni presenti nel territorio, come la l’ Autorità Portuale, la Marina Militare, la Capitaneria di Porto e l’ Aeronautica di Cadimare, così come dalle Associazioni di categoria e dalla società civile, che partecipa con passione alla sua realizzazione.
 
 
 

 

 

 

La fiera di San Giuseppe

nacque per risollevare la città dopo la peste

 

 

Vennero levati i dazi e le tasse ai commercianti che si fossero riuniti il solo 19 marzo. Poi il resto è storia e la fiera divenne di 3 giorni.

 
LA STORIA
 

 

La Spezia - Fu proprio la benevolenza di San Giueseppe ad allontanare la terribile peste che nel '600 aveva letteralmente appestato la Liguria? Se la chiave mistica ha il suo fascino è comprovato e molto più terreno il fatto che la fiera dedicata al santo patrono nacque come metodo anticrisi. 
La peste aveva non solo ucciso migliaia di persone ma portò inevitabilmente a un crollo economico per le città colpite dal morbo. In quegli anni la Spezia viveva una crisi profonda e l'amministrazione di quell'epoca chiese al Senato di Genova di istituire un'iniziativa commerciale affinché l'intero insediamento, all'epoca non ancora considerato una vera e propria città, potesse respirare economicamente parlando. 
E Genova non si tirò indietro, levò i dazi e le tasse ai commercianti che si fossero radunati per la fiera in principio nella sola giornata del 19 marzo per passare ai canonici tre giorni, che poi diventarono cinque e poi ridivennero tre. 
Se questa è la storia in breve a spiegare un'altra particolarità storica della fiera è stato lo storico Diego Del Prato. 
"Nel corso dei miei studi - ha detto - è emersa la vocazione commerciale e artigianale della Spezia di un tempo. Non solo, ma già nel 1407 c'erano tracce della festa del "Sancto" che all'epoca poteva essere San Cipriano o San Rocco. Ma è nella metà del '600 con la proclamazione di San Giuseppe come patrono che si venne a creare una discussione su quale santo avrebbe dovuto proteggere la città. In quegli stessi anni una terribile ondata di peste colpì la Liguria, proprio quando San Rocco venne sostituito da San Giuseppe. Nonostante ciò la Spezia non venne colpita, quindi scherzando si potrebbe dire che San Rocco non si sia "offeso" per essere sostituito". 
Ma com'era la Spezia a metà del secolo XVII? Via del Prione, allora molto più corta di oggi, contava ben trentacinque botteghe, quattordici magazzini e quattro forni. Già alla fine del 1300 comunque esisteva a Spezia una fiera della durata di due giorni (molto probabilmente dedicata a San Cipriano) di cui si fa menzione negli Statuti cittadini del 1407. Si può quindi affermare che la vocazione mercantile della città fosse già pienamente sviluppata all'epoca dell'istituzione della fiera di San Giuseppe e soprattutto si possono oggi festeggiare non “solo” i 362 anni di questa fiera ma anche la tradizione commerciale che viene ufficialmente riconosciuta ben 650 anni fa.

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Sagra dell'acciuga fritta a Monterosso Sagra dell'acciuga fritta a MonterossoTERZO SABATO DI GIUGNO - MONTEROSSO AL MARELa Sagra dell'acciuga è un evento tradizionale che vi permetterà di degustare le famose e prelibate acciughe di Monterosso che già dal primo mattino vengono fritte e abbinate al pan fritto e al celebre vino bianco delle Cinque terre

10 SPECIALITÀ DA PROVARE NELLE CINQUE TERRE

10 piatti e specialità della cucina Ligure da provare quando sarete in visita nelle Cinque Terre

Limoni

  1. Acciughe: rigorosamente sotto sale, sono un piatto della tradizione da otre 500 anni.
  2. Sciacchetrà: un vino DOC ricavato dall’uva passita e prodotto dai vigneti terrazzati.
  3. Torta Stalin: una crostata farcita con confettura di frutta e cioccolato fondente.
  4. Salsa del Corniolo: a base di acciughe e peperoni coltivati sulla Costa del Corniolo.
  5. Lemonita: diverso dal Limonicino, è uno sciroppo preparato con limoni senza scorza.
  6. Miele: quello degli apiari del Parco delle Cinque Terre è biologico e rinomato.
  7. Olio extravergine: è prodotto in quantità limitate dagli uliveti a picco sul mare.
  8. Focaccia: alle Cinque Terre è d’obbligo quella farcita con le acciughe del Mar Ligure.
  9. Salsa al pesto: un’altra specialità della Costa del Corniolo e dal suo basilico.
  10. Pandolce genovese: un dolce natalizio ligure da trovare qui e nel resto della regione.

10 CURIOSITÀ DA SAPERE SULLE CINQUE TERRE

Scorci

  1. Isolamento: fino all’800 le Cinque Terre erano totalmente isolate e raggiungibili solo via mare o a piedi. Questo ha permesso al luogo di mantenere un aspetto "green".
  2. Ferrovia: la costruzione della prima ferrovia delle Cinque Terre (tratto Genova-La Spezia) avvenne nel lontano 1860. Furono costruite ben 32 gallerie!
  3. Numeri da record: dal borgo di Monterosso fino a quello di Riomaggiore si possono contare fino a 8.300 km di muretti a secco! Un vero spettacolo per gli occhi.
  4. Citazioni: il suggestivo borgo di Corniglia è stato anche citato in una delle novelle del Decameron di Boccaccio. A quanto pare anche l'artista ne restò affascinato.
  5. Ritrovamenti: al British Museum di Londra andate alla ricerca del cannone in bronzo prelevato dagli inglesi al Castello Doria di Vernazza. Vi sentirete come a casa!
  6. Whale Watching: il Mar Ligure che bagna le Cinque Terre è compreso nel Santuario Internazionale dei Cetacei. Qui è possibile osservare le balene con gite in mare.
  7. Spiagge: secondo la stampa internazionale la spiaggia di Monterosso è una delle più glam del mondo. Il lido, di fronte al mare blu, è stato paragonato alla Grecia!
  8. Piante: Alianto, agave, cedro, fico d'India etc… Gran parte dell’esotica vegetazione del territorio è arrivata fin qui all'indomani della scoperta del Nuovo Mondo.
  9. Animali: questo è il regno del macaone, una farfalla dalle grandi ali a bande bianche e nere. Bello lo spettacolo delle crisalidi nei bozzoli che penzolano dai rami.
  10. Pubblicazioni: il Parco Nazionale delle Cinque Terre è anche editore e pubblica i migliori volumi sul territorio. Mappe, foto, indirizzi e tutto quello che c'è da sapere.

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Viaggio. Nelle “ 5 Terre “
le principali attrazioni da vedere da Riomaggiore a Monterosso :
Tour delle Cinque Terre :cosa vedere a Monterosso , Vernazza , Corniglia , Manarola e Riomaggiore . Vacanze in Liguria , spiagge e posti da non perdere .

Le Cinque Terre sono un piccolo angolo di paradiso racchiuso nella provincia di La Spezia in Liguria
E' l'insieme di cinque borghi variopinti e caratteristici lungo il tratto di costa selvaggia , con acque cristalline e panorami mozzafiato : Monterosso , Vernazza , Corniglia , Manarola e Riomaggiore .
Dichiato Patrimonio dell'Umanità Unesco 1997 , rappresentano un classico esempio di “ armoniosa convivenza “ tra Uomo e Natura

Monterosso : Una Terra particolarmente cara al poeta e premio Nobel ...Eugenio Montale che proprio a Monterosso al Mare trascorre l'infanzia e anche alcune estati della sua vita adulta in un 'ormai celebre villa in stile liberty .
Monterosso è un borgo circondato da dolci colline che si affacciano sul mare con un centro storico caratterizzato da vicoli e da chiese medioevali..
Fino al XVI secolo il paese contava ben 13 torri : ora sono rimaste solo quelle del so castello ; la torre medioevale oggi campanile della duecentesca chiesa di San Giovanni ; e la torre Aurora .
La spiaggia di Fegina , ben Attrezzata e che si trova proprio a Monterosso
una delle 10 spiagge più belle della Liguria
A Vernazza : un borgo affascinante , che racchiude “ l'intera essenza delle Cinque Terre “ : casette rosa ,gialle e azzurre ; un porticciolo con le barche dei pescatori , la caratteristica piazzetta , e un centro storico fatto di viuzze e ripide scalinate
A Vernazza è possibile visitare la chiesa di Santa Margherita di Antiochia , in stile gotico ligure , e ciò che rimane dell'antica struttura fortificata della cittadina .
Ossia la torre di avvistamento risalente all'XI secolo ; il castello Doria e il Belforte ; la Torre del Convento dei Padri Riformati di San Francesco
La spiaggia di Vernazza è piccola e sabbiosa con scogli e si trova nei pressi del porto .
Corniglia : la terza tappa del tour , alla scoperta delle meraviglie delle Cinque Terre è Corniglia : borgo situato su una scogliera , frazione di Vernazza .
Per poter raggiungere il centro è necessario salire la leggendaria scalinata dimattoni rossi chiamata Lardarina composta da quasi 400 gradini , oppure attraversare un strada che dalla stazione dei treni porta vino al paese . Da vedere sono : la chiesa di San Pietro , in stile gotico genovese , e la piazza di Largo Taragio con il suo Oratorio di Santa Caterina .
Lo Spiaggione è il lido di Corniglia : ciottoli e mare assolutamente cristallino
Manarola : , anche a Manarola proprio come succede per Vernazza a saltare subito all'occhio sono le casette colorate che si ergono tra cielo e mare , circondate da vitigni e ulivi .
Le terrazze panoramiche qui non mancano e permettono di godere di tutta la bellezza del territorio .
Secondo gli storici il nome del borgo deriva da “ magna rota “ , ossia “ Grande ruota “ , quella di un mulino ad acqua : e infatti nella parte bassa del paese è ancora presente un Vecchio molino ,restaurato dall' Ente Parco Nazionale .
A Manarola si possono visitare la chiesa di San Lorenzo , sempre in stile gotico -ligure risalente al XIV secolo , il Campanile bianco a pianta quadra , antica torre di avvistamento e difesa; il quattrocentesco Oratorio dei Disciplinati della Santissima Annunziata ; e l'antico Ospedale di San Rocco .
Manarola non ha vere spiagge ,ma c'è la possibilità di fare un bagno in mare nei pressi del porticciolo
L'ultima tappa di questo Tour delle Cinque Terre è

Riomaggiore , un antico borgo racchiuso da due colline che scendono verso il mare , che conserva intatta la sua storia , fatta di incursioni saracene che hanno dato la sua particolare struttura .
Proprio qui inizia la via dell' Amore che arriva fino a .Manarola : scavato nella roccia e a picco sul mare ,rappresenta una delle attrazioni più famose della zona .
E il motivo è semplice : è un percorso meraviglioso nella natura , che ofre l'opportunità di ammirare il fascino della costa . La spiaggia di Riomaggiore è la più ampia rispetto a quella delle Cinque terre : per raggiungerla bisogna andare verso il porticciolo e poi proseguire lungo la strada che fiancheggia la scogliera

Altri paesi che vale il tempo di una visitina sono : l'isola Palmaria ( in battello ) , Portovenere , Le Grazie , San Terenzio , Lerici , Tellaro e Bocca di Magra